Referendum costituzionale

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La riforma costituzionale, proposta dal ministro Maria Elena Boschi, è un testo molto verboso, spesso ambiguo e contorto, che rende il testo costituzionale più simile a un regolamento che a una legge di principi.

Ma dietro l’aspetto formale anche i contenuti sono poco chiari e, alla lettura degli articoli, non sempre corrispondono ai fini indicati (furbescamente) nel titolo della legge.

Per questo è bene andare a votare al prossimo referendum informati sui contenuti della legge.

Non si tratta di bicameralismo sì o no – molti fautori del no sono per l’abolizione delle due camere – ma del meccanismo istituzionale che si costruisce, dove non sono ancora chiari i compiti del nuovo Senato e la sua rappresentanza, il testo si contraddice persino sulle modalità della sua elezione; è ambiguo il rapporto Stato-Regioni; la governabilità è garantita dal combinato disposto con una legge elettorale, l’Italicum, in odore di incostituzionalità perché, con un premio di maggioranza abnorme, altera la volontà degli elettori; non c’è equilibrio tra potere esecutivo (il governo) e potere legislativo (il parlamento)…

Da qui l’impegno della rivista “Articolo 33”  e di Edizioni Conoscenza a ragionare sul testo della legge per andare a votare informati.

La redazione non ha nascosto il proprio orientamento per il NO, ma intende motivarlo con l’analisi della legge. Senza preconcetti ma con la convinzione che una riforma della Costituzione debba essere necessariamente una buona riforma.

Dopo il libriccino L’azzardo costituzionale, scritto dal professore di diritto costituzionale Antonio D’Andrea, che contiene anche gli articoli della Costituzione modificat dalla legge che andremo a votare, una nuova iniziativa informativa di Articolo 33 con un saggio che affronta alcuni nodi fondamentali della legge.

Leggi l’articolo di Lorenzo Spadacini, ricercatore dell’Università di Brescia

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