Come prima, più di prima: è uscito il numero di marzo/aprile di Articolo 33 Cronache di un anno complicato e proposte per un futuro migliore.

Nei mesi passati, quando venivamo colpiti dall’emergenza sanitaria e cercavamo di affrontarla, pensavamo che niente sarebbe stato più come prima. Quello che pensiamo oggi, invece, è che forse sarà addirittura peggio di prima. L’emergenza sanitaria, che è presto diventata sociale e poi economica e poi politica, probabilmente ci ha resi peggiori. E quando arriverà il momento, forse non sarà affatto facile ricostruire tutto.

Fuori e dentro al nostro continente si continua a soccombere. Il nuovo numero della rivista di apre, non a caso, con un articolo di attualità di Paola Parlato che ci ricorda che ogni 4 giorni nel nostro Paese una donna viene uccisa dal proprio partner o ex partner. Un fenomeno che non si riesce ad arginare non solo per via giudiziaria e repressiva, ma anche nella mentalità di tanti uomini, persino giovani. Un fenomeno che deve fare interrogare la nostra civiltà e la nostra cultura sull’importanza della giustizia e soprattutto dell’educazione.

Dopo la pandemia sarebbe giunto anche il momento di interrogarsi e scegliere verso quali nuovi orizzonti indirizzare e accompagnare le future generazioni. È un punto cruciale che Fabio Matarazzo snoda mese dopo mese tra le pagine della nostra rivista, quello sull’Università del futuro. In questo nuovo numero, eviscerando i principi fondamentali del programma di Governo per l’Università, si interroga sulla meritocrazia e sulla reale quanto dubbia importanza nell’avere punte di diamante a scapito di tutto il sistema.

Vai all’articolo di Matarazzo

D’altra parte in questo numero di parla spesso di bene comune. È al centro anche dell’interessante intervista a Ugo Pagano (docente di economia politica all’Università di Siena e componente del Forum diseguaglianze e diversità) in cui si parla della questione dei diritti di proprietà intellettuale, un concetto su cui torniamo spesso ma che vogliamo riprendere per capire meglio tutto quello che sta dietro e intorno a questo concetto comprese le resistenze dei paesi europei nei confronti di vaccini liberi da brevetti e diffusamente usati e sperimentati.

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Un tema importante, quello dei brevetti, su cui spesso Alberto Silvani si è addentrato e che nel nuovo numero fa una lunga analisi dello stato della ricerca in Italia, focalizzandosi sul caso del CNR.

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Ovviamente si parla anche di scuola, la scuola lasciata nel cono d’ombra del covid-19; ne argomenta Dario Missaglia, soffermandosi molto sui comportanti dei giovani, confinati nell’isolamento, schiacciati da una gestione securitaria della pandemia, privati della socialità che è energia primaria, che stanno cominciando a manifestare segnali inquietanti di rassegnazione e depressione; ne parla Stefano Moriggi nella sua riflessione epistemologica sul rapporto pedagogia-tecnologie.

Come vedete un numero ricchissimo, anche nella parte culturale, che aspetta solo di essere scoperto.

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