Delitto nella panic room

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Il giallo comincia, come moltissimi gialli, a metà di una fabula. L’insospettabile e affascinante signora Pupin, seducente e bionda sposa francese di un grande della finanza italiano, decide di sbarazzarsi del superfluo marito, anziano oltre che ricco, ambientando l’omicidio nella loro residenza non lontana dalla Capitale. Non vuole farsi prendere ed escogita un sistema che le pare sicuro. Così alla fine esegue il suo piano, affrontando il rischio di errori ed imprevisti.

A marito morto comincia il giallo... e tutta l’altra metà della fabula consiste nel ricostruire la prima parte della medesima.
Queste sfide al lettore, inventate da Ellery Queen, somigliano dunque più alle vere indagini che alla scrittura di un poliziesco, proprio perché chi raccoglie la sfida si trova di fronte al delitto compiuto con un universo di indizi sostanzialmente dato e solo in parte manipolabile.
Comunque se si vuole che i lettori, giallofili o anche solo inclini all’invenzione narrativa o alla detection, finiscano un racconto giallo iniziato da altri e interrotto prima della fine, il genere (o sottogenere) ideale è, appunto, quello del giallo enigma e nell’ambito del giallo enigma, il sotto-sotto genere del mistero della camera chiusa: la panic room è l’epifania più attuale della classica camera chiusa.
Vi sono innumerevoli delitti perfetti, alcuni dei quali non sono stati mai visti come assassinii, appunto per questa ambientazione, perché il segreto genio criminale dell’omicida li ha fatti passare per suicidi.

 

Luigi Calcerano e Giuseppe Fiori, narratori e saggisti, vivono e lavorano a Roma. Insieme hanno pubblicato, tra l’altro: L’uomo di vetro (1985); Il centenario di Sherlock Holmes (1987); L’innocenza del serpente (1987), tradotto in russo per la Galart di Mosca, finalista al Mystfest 1988; A scuola di giallo (1988); Uno studio in giallo (1989); Guida alla lettura di Agata Christie (1990); La professoressa e l’ippopotamo (1992); Una nuova avventura di Sherlock Holmes (1994); Filippo e Marlowe indagano, con la prefazione di Vincenzo Cerami, (1996); Una storia di spie (1998); Uomo di vetro, uomo di piombo (2002); Delitti indelicati (2003); Un delitto elementare (Sovera, Roma, 2008); Teoria e pratica del giallo (Edizioni Conoscenza, Roma, 2009). Luigi Calcerano ha tra l’altro pubblicato col figlio Filippo Gratta e fiuta (1999) e Il giovane hacker e la piccola strega (2005). Giuseppe Fiori, da solo ha pubblicato La leggenda dell’acanpesce (2002); Celestino e Ribò (2003); Il re straccione (2006); Frittelle d’acqua (2006).

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