Chiara Meta

ha conseguito il dottorato di ricerca in Modelli di formazione, analisi teorica e comparazione presso l’Università della Calabria, con una tesi incentrata sul confronto tra il pragmatismo europeo e statunitense e la filosofia della prassi di Antonio Gramsci. Il lavoro è confluito poi nel volume Antonio Gramsci e il pragmatismo. Confronti e intersezioni, Le Cariti, Firenze, 2010. Le sue ricerche si sono mosse nell’ambito della storia del pensiero politico tra Ottocento e Novecento. Ha approfondito la storia del movimento femminista degli anni Settanta, sviluppando un interesse per le questioni di “genere” in particolare in relazione alle ricadute sugli aspetti storico- educativi (vedi il volume Neofemminismo e legislazione del lavoro negli anni Settanta. Verso la costruzione di una democrazia partecipativa, Aracne, Roma, 2012).

Da diversi anni si occupa di questioni legate alla storia dei modelli educativi tra Otto e Novecento e delle idee pedagogiche. Attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Roma Tre.

I suoi libri