Clandestini

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Una storia post-salgariana che viaggia dalle coste della Sicilia al Sahara, dalla Somalia al lago Vittoria, in un turbine di suspence. In un Ospedale-scuola della costa meridionale siciliana vengono ricoverati, dopo lo sbarco, Didier, un bambino soldato del Ruanda, e Kamal del Saharawi.  Le ferite sono profonde e le cure si alternano con l’istruzione in una classe di piccoli diseredati che sentono acuto il desiderio di guarire e crescere con l’aiuto di una maestra, di un medico e di una volontaria. Ma la realtà che circonda l’ospedale è dominata dalla mafia, che intesse traffici d’armi e di rifiuti tossici anche con un signore della guerra ruandese, chiamato «il Fratello maggiore della morte». La testa di Didier fa parte dell’accordo tra le parti, un contratto estremamente lucroso a cui non sono estranei i servizi segreti: l’intreccio di affari criminosi ha trovato, infatti, una saldatura tra crimine organizzato, spie e signori delle guerre, grandi e piccole. Dalla parte dei due clandestini si schiera un Uomo mascherato, un personaggio con un avventuroso passato africano, che sembra nascere dall’incontro, nella corsia dell’ospedale, del bambino soldato con i fumetti: il suo primo incontro con l’immaginario.

Luigi Cal­ce­ra­no e Giu­sep­pe Fiori, scrittori in proprio, da tempo firmano insieme saggistica e narrativa poliziesca, svolgendo un’ideale detection sui tanti generi che il giallo ha prodotto nel suo secolo e mezzo di vita. I loro ultimi lavori sono: Teoria e pratica del giallo (Edizioni Conoscenza, 2009) e l’e-bookDelitto nella panic room (Ilpepeverde 2013).

Luigi Calcerano scrive anche di fantascienza, con Loredana Marano ha pubblicato L’ultima Eneide (Bonaccorso, 20014).

Giuseppe Fiori, nel suo ultimo lavoro La conversazione sparita (Manni, 2013), tesse un sottile elogio della conversazione nel secondo dopoguerra.

Gli au­tori de­volvono i diritti d’au­tore del libro all’AMREF per le sue in­izia­tive.

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