Raymond Carver affermava che lo stile ha a che fare col modo di guardare il mondo - che si trasmette poi nell’espressione scritta di quel particolare punto di osservazione - e che su quel personale stile uno scrittore deve radicare la sua forza e durevolezza nel tempo. È su tale idea di sguardo, come stile connaturato e immutabile, che nasce questa mia personale testimonianza da praticante dell’arte sull’arte contemporanea.

Una visione dichiaratamente soggettiva, uno spaccato sui linguaggi e sui segreti delle avanguardie artistiche, dall'espressionismo Die Brücke, attraversando movimenti, figure, applicazioni e ricerche fino ai giorni nostri. Un’analisi che utilizza una lente diversa da quella ufficiale, quella degli artisti stessi: il cubismo visto da Braque; Giorgio De Chirico metafisico, figlio di Böcklin; interviste e conversazioni con personaggi e interpreti del fare arte e dello scrivere di arte contemporanea. [...]

In conclusione, questa antologia non nasce solo da un'urgenza divulgativa ma direi piuttosto espressiva poiché, se lo stile – per citare Carver – è esprimere la propria visione del mondo, ogni articolo, ogni recensione, ogni intervista, ogni conversazione, ogni scelta di autore non è che una delle tante sfaccettature del mio specchio. E così operando, ho raccontato me stesso attraverso la vita degli artisti che stimo e nei quali mi riconosco.

(dalla nota dell’autore)