Nell’opera Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, il celebre aforisma “Si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” invita a guardare oltre la superficie, ad accogliere l’altro nella sua unicità e profondità. Questo messaggio, universale e senza tempo, trova una potente risonanza nel campo educativo, specialmente quando si opera in contesti di vulnerabilità sociale.
La vulnerabilità, che si manifesta attraverso povertà, esclusione, marginalità e precarietà, rappresenta una sfida cruciale per chi educa. Ma al tempo stesso, questi contesti offrono spazi per pratiche pedagogiche trasformative, in cui la relazione, l’ascolto e la comprensione profonda possono dare forma a svolte educative illuminanti. La riflessione teorica e pratica sulle esperienze che emergono in questi luoghi può rappresentare una chiave per riaccendere un’umanità talvolta interrotta, creando ponti di solidarietà e speranza. Allo stesso tempo, tale categoria e lente privilegiata di riflessione e azione pedagogica rischia di intrappolare le soggettività in possibili percorsi e interventi educativi stereotipati e stereotipanti se non utilizzata con sguardo critico e all’interno di prospettive che restituiscono storicità ai soggetti.
Questo numero monografico propone saggi che esplorano tutte queste questioni con proposte di carattere teorico-fondativo ed esperienze e pratiche educative.
Buona lettura.
La foto di copertina è di Giovanni Carbone. Si ringraziano Giorgio Crescenza, Alessandro Ferrante e Lisa Stillo, editors del monografico e tutti gli autori che hanno inviato i loro contributi.
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