Il nuovo numero di Pepeverde (gennaio-marzo 2025) si concentra su un tema sempre più urgente nella società contemporanea: la diffusione dell’odio e la crescente difficoltà a costruire un dialogo aperto e rispettoso, soprattutto tra i più giovani. La letteratura giovanile, con la sua capacità di stimolare empatia e comprensione, diventa in questo contesto uno strumento fondamentale per educare alla convivenza e al rispetto delle differenze.
In apertura, l’editoriale di Ermanno Detti, Intelligenza artificiale, ma cuore umano, invita a riflettere su come, in un’epoca dominata da tecnologie sempre più sofisticate, sia essenziale preservare la capacità di sognare, immaginare e restare umani. A seguire, un approfondimento sul seme dell’odio, con il contributo di Alberto e Anna Oliverio Ferraris, che analizzano le cause di comportamenti aggressivi e intolleranti, interrogandosi sulle responsabilità educative della società.
La letteratura si rivela, ancora una volta, un ponte tra passato e presente, come emerge nell’intervista a Jack Zipes, studioso di fiabe, che ci conduce alla scoperta di tesori nascosti nei racconti tradizionali e della loro funzione sociale, oggi più che mai attuale. Spazio anche alla storia, con articoli dedicati al ruolo della narrativa storica nel rendere accessibili ai ragazzi i grandi eventi del passato, e al centenario di Alberto Manzi, maestro che ha saputo usare la cultura per abbattere barriere sociali e favorire l’inclusione.
Non manca uno sguardo alle potenzialità della lettura come terapia, con un’indagine sulle applicazioni della biblioterapia per il benessere emotivo. Infine, un’attenzione particolare è rivolta ai bisogni dei nuovi adolescenti, tra le sfide della tecnologia e il bisogno di appartenenza.
Un numero denso di spunti, che ci ricorda come la lettura non sia solo svago, ma un prezioso strumento per comprendere il mondo, affrontare le difficoltà e costruire, insieme, un futuro più solidale.
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